lunedì 8 dicembre 2014

Assassinio sull'Orient Express (recensione)

Trama. L’investigatore Hercule Poirot, partito da Istanbul con l’Orient Express e diretto a Londra, si trova a indagare sull’assassinio di un certo Ratchett, un americano ritrovato morto nel proprio scompartimento, sullo stesso treno in cui viaggia il detective. Grazie a un indizio si scopre che il vero nome della vittima era Cassetti, un assassino in fuga dalla giustizia americana perché accusato del rapimento a scopo di estorsione e dell’omicidio della piccola Daisy Armstrong, avvenuti anni prima. Poirot inizia dunque una serie di interrogatori a tutti i passeggeri del vagone...


Recensione di Fabio
 
Pubblicato inizialmente a puntate su una rivista nel 1933, e l'anno successivo raccolto in un unico libro, Assassinio sull'OrientExpress (Murder on the Orient Express) è uno tra i più famosi romanzi gialli di Agatha Christie. Una fama accresciuta ulteriormente dalla trasposizione cinematografica del 1974 firmata da un grande regista come Sidney Lumet che mise insieme, per l'occasione, un cast eccezionale: Albert Finney, Sean Connery, Jacqueline Bisset, Lauren Bacall, Anthony Perkins, Richard Widmark, Martin Balsam, Vanessa Redgrave, Ingrid Bergman (che vinse l'Oscar come miglior attrice non protagonista).


Questo nuovo film tratto dal romanzo è del 2010 e rientra nella serie Agatha Christie's Poirot collection che vede come protagonista, nelle vesti dell'investigatore, l'attore inglese David Suchet. In Italia è passato qualche volta in tv ed è disponibile in dvd nella collezione Agatha Christie Hours pubblicata da Malavasi Editore. Pur essendo un prodotto televisivo, si rivela di discreta, buona fattura. Colpisce in particolare l'atmosfera abbastanza cupa, oltre alla riflessione su giustizia e vendetta che  in fondo sta alla base della storia originale raccontata dalla scrittrice. La vendetta di gruppo, come atto di purificazione, sarà in qualche modo ripresa, "copiata", dal regista coreano Park Chan-wook in Lady Vendetta.


Ciò che manca è un respiro più ampio, una maggiore caratterizzazione-approfondimento dei vari personaggi che anche in termini di durata avrebbe richiesto probabilmente un minutaggio maggiore (il film dura un'ora e venti minuti). L'attenzione si concentra infatti quasi tutta su Poirot e nella buona parte finale sui tormenti dell'investigatore, diviso su come agire. Il cast è composto soprattutto da interpreti inglesi, tanto che un po' stupisce la presenza di Jessica, al tempo non ancora esplosa e nota. A lei è affidato il ruolo di Mary Debenham che nel film di Lumet aveva Vanessa Redgrave, una delle attrici modello per Jessica che ha avuto anche l'occasione di lavorare insieme alla grande attrice britannica in Coriolanus di Ralph Fiennes. Pur non essendo presente in scena moltissimo, si dimostra sempre all'altezza e il regista, Philip Martin, indugiando su di lei in alcuni primi piani, ci mostra ancora una volta la forza espressiva del volto di Jessica. Come sempre di intensità assoluta. 


 Vanessa Redgrave (1974) e Jessica Chastain (2010)
 
 
 
 
 
 

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