domenica 5 maggio 2013

Se il Tony non va da Jessica...

Dopo le nomination ai Tony Awards e il mancato nome di Jessica per la sua interpretazione di Catherine in "The Heiress", viene da domandarsi il motivo del mancato riconoscimento del suo talento, ma procediamo con ordine.

Lo spettacolo teatrale, così come i molti film ispirati, raccontano la storia del dottor Austin Sloper, uomo vive nel ricordo nostalgico della moglie morta e che non riesce a provare del vero amore verso la figlia Catherine,bruttina e timida. Corteggiata da Morris Townsend, un uomo a caccia di una dote, la ragazza si innamora, ma il padre, scoprendo le vere origini di Morris, nega il consenso alle nozze mostrandosi completamente insensibile al dolore della ragazza. Dopo il ritorno da un viaggio in Europa dove il padre la cotringe ad andare, Catherine ritrova il suo amato e credendo all'amore, rinuncia alla dote per fuggire con lui, il quale, sapendo che in questo modo non otterrebbe nessun centesimo, finge di accettare per poi non presentarsi all'appuntamento. Pur capendo le ragioni del padre, non riesce a perdonarlo e allo stesso tempo prova un forte disprezzo nei confronti del suo amato che, alla morte di Sloper, si ripresenta per chiedere la mano di Catherine, ma la ragazza gli renderà pan per focaccia...

Il cartellone fuori dal teatro recita per la nostra Jessica: "Close to perfect", quindi perché tagliarla fuori dalla nomination ad un Tony anche solo per essersi messa in gioco in questa maniera? Il ruolo di Catherine che richiede di imbruttirsi, chiudersi in se stessa, tenere una certa postura, sarebbe stato un ruolo "acchiappa Oscar" se lo avesse interpretato al cinema e lo abbiamo visto in tutti questi anni dell'Academy. Alcuni esempi? Nicole Kidman per "The Hours", Meryl Streep per "The Iron Lady" oppure Kate Winslet per "The Reader". 

Ma a teatro l'emozione non è filtrata attraverso uno schermo, è tutto reale e in diretta, vige la regola dell'hic et nunc e non si può sbagliare.
Quello che fa propendere per la scelta dei Tony di non rendere omaggio a Jessica è stata la critica non troppo clemente con la pièce teatrale e, a volte,  pure con Miss Chastain.
Vi riporto alcune recensioni dei principali giornali americani.

Ben Brantley, New York Times


"Per il momento tali allori (il successo avuto dalle precedenti interpreti di Catherine) sembrerebbero essere fuori portata di Ms. Chastain. Ha una di quelle strutture ossee particolari, come aveva la Garbo, che la telecamera traduce automaticamente in profondità emotiva [...]. Le luci sotto il palco illuminano quelle ossa gettando ombre affascinanti sul suo viso. La sua performance, d'altra parte, è senza ombre come mezzogiorno.Indossando una parrucca marrone che sembra un topo e incurvando le spalle, Miss Chastain riesce inverosimilmente a simulare la bruttezza. E il suo viso registra i sentimenti in maniera decisa e trasparente. Ma, curiosamente per un'attrice esperta, è colpevole di esternare troppo i pensieri più intimi del personaggio. [...] E il modo in cui interpreta i dialoghi, a volte, è piatto come se stesse leggendo per la prima volta la sceneggiatura."



di parole non meno carine è anche David Rooney dall'Hollywood Reporter



"Nella sua prolifica carriere negli ultimi due anni, l'adorabile attrice che ha studiato alla Julliard, ha impressionato grazie al suo equilibrio e alla delicatezza, bilanciando fragilità con una calma forza interiore.  [...] Non è tanto un problema della performance frustrante della Chastain ma quanto incoerenza di caratterizzazione.Fin dall'inizio, la sua Catherine si barcamena tra il possesso di sé stessa e l' auto-annientamento, tra eloquenza e inarticolata e dolorosa timidezza, con dialoghi formali e cadenze contemporanee piatte. Lei rende difficile ottenere una appiglio sul personaggio, per non parlare del provare qualcosa per questa creatura pallida. Nelle prime scene, in particolare, l'approccio di Chastain sembra  troppo legato alla recitazione cinematografica, facendo ricadere l'attenzione sulle presenze più vivaci intorno a lei."


A fare da contraltare a queste critiche poco positive ci pensa Mark Kennedy della Associated Press che ha applaudito la superba e acuta regia di Kaufman elogiando Jessica Chastain,  riuscita ad incarnare la trasformazione di Catherine da donna mite a furia,  facendo un impressionante trasformazione rimuovendo tutta la bellezza dal viso e dalla voce. Ad accompagnarlo anche Jeremy Gerard da Bloomberg News che ha parlato dell'attrice come "close to perfect" (esatto è proprio il signore del cartellone), vicina alla perfezione al suo debutto a Broadway, con una bellezza innata che irradia oltre il trucco e la parrucca.


Possiamo capire, dunque, che la critica si sia trovata divisa di fronte alla sua performance e che chiunque giudichi i vari operati degli attori si faccia anche un po' trascinare dalle reviews, ma a noi non importa. Sappiamo il talento di Jessica e teniamo gran conto che questo è il suo debutto su un palcoscenico come quello di Broadway e che non sempre è facile trovare il giusto equilibrio tra il mettersi davanti ad un pubblico in carne ed ossa e ad uno che si trova al di là della macchina da presa. 

Quello che conta è che ha dimostrato ancora una volta il suo enorme coraggio nel trasformarsi, nel diventare qualcuno lontano da lei, nel lasciarsi imbruttire ed emozionare

Ed è per questo che noi del Jessica Chastain Italian Fan Club abbiamo deciso di donarle il giusto tributo, dedicando l'intera giornata al suo ruolo in Catherine, perché se il Tony non va da Jessica, l'Italian Fan Club gli dà il proprio.


a cura di Sara "Skeeter"

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