Trama. In
una Roma immaginaria i cittadini sono in rivolta a causa
dell'accaparramento del grano da parte dei nobili. Lo scontento è
generale e la ribellione vicina anche a causa dell’evidente
disprezzo della plebe da parte del generale Caio Marzio (Ralph
Fiennes). Dopo essere uscito vincitore dalla battaglia coi Volsci
guidati da Tullo Aufidio (Gerard Butler), viene nominato console,
guidato da Menenio, ma i tribuni della plebe non accettano questo
affronto e lo costringono all’esilio. Dopo aver vagato per un tempo
indefinito troverà rifugio proprio da Aufidio e con lui preparerà
la vendetta nei confronti di Roma...
Recensione di Sara
E Jessica? Beh Miss Chastain ha un ruolo secondario, ma quando appare contribuisce in maniera importante alla costruzione della psicologia di Caio Marzio oltre che alla sua ed è incredibile come in pochi frame riesca a far comprendere tutto di Virgilia; dalla sua insicurezza, alla gelosia, alla voglia di diventare forte come Volumnia, di usare più i gesti che le parole, come quel bacio a Caio per farlo rinsavire.
Recensione di Sara
Ormai
è noto a tutti, moltissime tragedie di Shakespeare riscontrano
ancora un tale successo e ammirazione per la loro lungimiranza, per
essere state scritte secoli fa eppure avere intrinseco qualcosa di
attuale. Coriolanus,
che vede il debutto alla regia di Ralph Fiennes, è una trasposizione
in chiave moderna di una di quelle tragedie del Bardo che
difficilmente si studiano a scuola. L’operazione
compiuta da Fiennes non è sicuramente delle più semplici: unire un
testo fortemente teatrale ad un’impostazione cinematografica, dove
solo i primissimi piani sottolineano i monologhi o gli a parte. I
dialoghi, soprattutto se visto in originale, non sono di facile
fruizione e i sottotitoli in italiano sono altamente necessari per
comprendere l’inglese arcaico che il regista assieme allo
sceneggiatore John Logan (007-Skyfall, Il gladiatore) hanno deciso di
mantenere, utilizzando dialoghi così com’erano stati scritti da
Shakespeare.
Tutto
questo gioca sul film come un’arma a doppio taglio; perché se da
una parte attira quegli appassionati dei film scespiriani, dall’altra
allontana un pubblico medio a cui di fondo la trama potrebbe piacere,
ma che fatica a seguirla a causa del tono “aulico” dei dialoghi. Il
forte contrasto tra antico e moderno/attuale è in ogni caso uno
degli elementi più interessanti dell’intera pellicola che dimostra
proprio ciò detto all’inizio: la modernità del testo bardiano.
Un popolo in crisi, in disaccordo con chi li comanda, una divisione
sempre più netta tra povero e ricco, sono tutte parti di un mondo
che si conosce bene. E allora ecco che un’opera dell’inizio del
‘600, diventa un’opera dei giorni nostri, facendoci capire come
ciò che il mondo ora sta vivendo, lo hanno passato anche i nostri
nonni e i nostri avi prima di loro.
Caio
Marzio, che prende poi il nome di Coriolanus, è un personaggio in
cui la distinzione tra gesto e ideale/passione si eclissa in un uomo
in cui il scetticismo verso il prossimo è enorme, dove la sua unica
fede resta quello di cercare di custodire la sua integrità. Il
popolo è affamato , ma Coriolano è affamato di gloria, di battaglie
e allo stesso modo la moglie Virginia (Jessica Chastain) è affamata
d’amore, di averlo tutto per sé e prova una certa gelosia nel
rapporto che ha con la madre Volumnia (Vanessa Redgrave). L’eroe,
come ce lo raccontavano i greci, è simboleggiato dal personaggio di
Aufidio in grado di avere quella pietas
che altri, in quest’opera, non hanno. Lui accetta il suo peggior
nemico come nuovo compagno di guerriglia, nonostante sotto nutrisca
la voglia di distruggerlo e, anche sul finale, dimostri in
quell’abbraccio doloroso e al tempo stesso vittorioso, la grandezza
d’animo che appartiene a lui, ma non a Caio Marzio. Quello
che la pellicola trasmette è una passione vibrante con cui ogni
attore, partendo da Ralph Fiennes, ci abbia messo nel creare un’opera
teatrale che non vive dell’hic
et nunc
del palcoscenico, ma che può continuare a suscitare emozioni grazie
ad un rewind ed un play. Coriolanus
è un buon film, lento in maniera soggettiva e con delle
interpretazioni magistrali di tutti i protagonisti tra cui spiccano
Fiennes che con il suo ruolo incute un timore quasi reverenziale da
parte dello spettatore e una Vanessa Redgrave che giganteggia su
tutti (la scena della supplica, quasi sul finale, è uno dei momenti
più belli dell’intera opera).
E Jessica? Beh Miss Chastain ha un ruolo secondario, ma quando appare contribuisce in maniera importante alla costruzione della psicologia di Caio Marzio oltre che alla sua ed è incredibile come in pochi frame riesca a far comprendere tutto di Virgilia; dalla sua insicurezza, alla gelosia, alla voglia di diventare forte come Volumnia, di usare più i gesti che le parole, come quel bacio a Caio per farlo rinsavire.
Complessivamente,
dunque, questa opera prima di Fiennes è ben riuscita, ma sarà il
classico film che dividerà i gusti; tra chi lo troverà
eccessivamente lento e tra chi ne esalterà le qualità.
Trailer
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